Non profit

La bambina bielorussa è orfana ma l’aiuto rimane quello estivo

Norme e procedure non permettono di far proseguire gli studi (di Gianmario Caligaris).

di Redazione

Da cinque anni io e la mia famiglia siamo impegnati nell?accoglienza temporanea di minori della Bielorussia nell?ambito del progetto Chernobyl. Ci piacerebbe sapere se è possibile far proseguire, in Italia, gli studi alla bambina da noi ospitata che ha 12 anni e che vive in un istituto per orfani e abbandonati.

Luigi C. (email)

Al momento ci sono norme e procedure che non lo permettono. Secondo le regole attualmente vigenti, se il bambino bielorusso è orfano può essere ospitato all?estero per 150 giorni, negli altri casi il periodo massimo è di 90 giorni all?anno. Anche la disciplina che regola l?accoglienza estiva viene ridefinita ogni anno e spesso in senso restrittivo. Inoltre, le modalità con cui le organizzazioni umanitarie portano avanti l?accoglienza dei bambini di Chernobyl sono differenti come anche i criteri ispiratori dell?intervento. Alcune realtà preferiscono portare in Italia ogni anno un bambino diverso, altre prediligono un rapporto costante tra la famiglia ospite e il bambino che può essere accompagnato sino all?adolescenza. Per rendere più agevoli le pratiche burocratiche e facilitare il soggiorno terapeutico dei bambini delle zone colpite dal disastro di Chernobyl, le associazioni impegnate in questi progetti si stanno costituendo in confederazione così da creare un unico soggetto interlocutore con le istituzioni italiane e bielorusse.

Gianmario Caligaris – Anpas Solidarietà internazionale

Partecipa alla due giorni per i 30 anni di VITA

Cara lettrice, caro lettore: il 25 e 26 ottobre alla Fabbrica del Vapore di Milano, VITA festeggerà i suoi primi 30 anni con il titolo “E noi come vivremo?”. Un evento aperto a tutti, non per celebrare l’anniversario, ma per tracciare insieme a voi e ai tanti amici che parteciperanno nuovi futuri possibili.